HOUSE IS NOT A hOME, personale di Cristiano Mancini: quando l’arte si fa vedere a casa
È sempre bello andare a un’esposizione d’arte. Che le opere in mostra ci piacciano o no, è impossibile non perdersi nei colori e nelle forme. Si entra nell’animo dell’artista, si viene a contatto con il suo essere, con le sue emozioni e si percepiscono le sensazioni che lo hanno spinto a dipingere quel soggetto piuttosto che un altro. Tutto è amplificato se la mostra ha luogo proprio a casa dell’artista, sede di lavoro e ispirazione, il simbolo dell’intimità.
Sabato 19 luglio l’amico e collaboratore di Mobilitazioni Artistiche, il pittore Cristiano Mancini, ha aperto ad amici, amanti dell’arte e semplici curiosi le porte della sua splendida villa gialla alle porte di Velletri per l’evento HOUSE IS NOT A hOME, a cura di Roberta Pompili. La mostra, che è stata allestita in una stanza inutilizzata della sua abitazione, era composta da quadri di varie grandezze, tutti coloratissimi, pezzi di serie diverse, più o meno recenti. New entry Liropus, minuscolo animale delle profondità marine scoperto solo di recente, rappresentato su una tela talmente grande da confondere lo spettatore sulla sua vera natura. Ingrandire un essere cosi piccolo mette in evidenza la sua diversità e mostruosità, “ma mostri siamo tutti noi, non solo il liropus” dice Cristiano.
Nella sua gigantesca piccolezza, il liropus si accompagna ad altri animali già rappresentati da Cristiano: la carcassa del gorilla, il tricheco e l’elefante rientrano in quel gruppo di creature mastodontiche che si pongono, nell’interpretazione dell’artista, in rottura con la contemporaneità, in quanto questi esseri sono così estranei dal nostro habitat da sembrare veri alieni.
Nuovo lavoro esposto anche il trittico Avatar, frutto di una riflessione su come, nell’era di internet, dei social network e della digitalizzazione, ci si parli per mezzo di questi personaggi che non siamo noi: la nostra immagine è sempre più falsata e oscilla fra chi siamo, chi vorremmo essere e come appariamo.
La serata è continuata all’aperto, nell’incantevole giardino della casa di Cristiano, che ha offerto ai presenti un aperitivo tra chiacchiere e risate.
L’evento è stato sponsorizzato da MyHomeGallery, un progetto che nasce dalla curiosità “di incontrare qualcuno che ci facesse spiare nelle case della città, che ci raccontasse come si vive davvero in quel luogo, permettendoci di conoscerlo magari attraverso lo sguardo privilegiato di un artista del posto”, come raccontano i fondatori. Gli artisti che decidono di aderirvi mettono a disposizione le loro case come fossero delle gallerie d’arte. “Basta intermediari, basta gallerie”, potrebbe essere lo spot di questa start up che sostiene l’importanza di riscoprire il legame umano, diretto e senza intercessioni tra artista e fruitore, ma inoltre di promuovere un turismo culturale fatto non solo di grandi musei ma anche di piccole, originali realtà. Un nuovo stimolo per tornare a guardarci negli occhi, e scoprire che l’esposizione più bella potrebbe trovarsi nell’appartamento di fronte al vostro.
Se siete interessati a saperne di più sul lavoro di Cristiano Mancini potete leggere la nostra intervista cliccando qui.
– Eleonora Materazzo –
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