Quando Chaplin diventò Charlot

ALLA SAPIENZA DI ROMA UN CINE-CONCERTO CON L’ORCHESTRA ITALIANA DEL CINEMA
Bombetta, bastone, scarpe molto grandi, pantaloni larghi, giacca stretta, piccoli baffi: era il 1914 quando per la prima volta Charlie Chaplin vestiva i panni del vagabondo Charlot, sono passati 100 anni da quando per la prima volta questo omino umile e sensibile faceva innamorare gli spettatori nei cinematografi.
Oggi, a distanza di un secolo, non è cambiato nulla. Charlot ha sempre la stessa carica romantica e sincera, realistica e malinconica.
Nel corto Per guadagnarsi da vivere del 1914 appare un giornalista in cerca di scoop dai tratti molto simili a quelli di Charlot, ma non è altro che il primo passo che fa avvicinare Chaplin alla definizione di questo personaggio, che nascerà ufficialmente pochi giorni dopo con la comica Kid Auto Races at Venice.
Da qui un susseguirsi di successi dalla triste comicità, fra cui, oltre ai vari corti, i più famosi sono Il monello, Tempi moderni, Il grande dittatore.
Sono state molte dall’inizio dell’anno le iniziative organizzate in Italia per festeggiare questa data. La prossima che vogliamo segnalarvi è organizzata dalla Iuc (Istituzione Universitaria dei Concerti) in collaborazione con l’Association Chaplin di Parigi e si terrà a Roma, presso l’aula magna dell’università La Sapienza, il 22 e 23 novembre. In questi due giorni verranno proiettati i corti Charlot soldato e L’emigrante e il lungometraggio La febbre dell’oro con l’esecuzione dal vivo delle musiche originali ad opera dell’Orchestra italiana del cinema diretta da Timothy Brock.
– Eleonora Materazzo –