Essere (o non essere) John Malkovich, secondo l’occhio di Sandro Miller

Malkovich, Malkovich, Malkovic, e ancora Malkovich. Non Marilyn Monroe, non Ernesto Che Guevara, non Albert Einstein, non Alfred Hitchcock, né John Lennon, Andy Warhol o Mick Jagger, ma soltanto lui, John Malkovich, però nei loro panni, con i loro atteggiamenti e le loro identità, facendo propri quegli sguardi, assumendo quelle pose e quelle espressioni che li hanno resi celebri negli scatti e nelle opere più famose del nostro secolo.

Irving Penn / Truman Capote, New York (1948), 2014
L’idea e la realizzazione di questo progetto sono di Sandro Miller, fotografo pubblicitario americano, da anni amico del poliedrico attore. Miller spiega che tutto è nato perché aveva voglia di fare qualcosa per rendere omaggio al suo mentore Irving Penn. “Ho guardato John e ho visto che assomigliava un po’ a Truman Capote. Così ho deciso di omaggiare Irving ricreando la foto con Capote in un angolo”, proprio servendosi di Malkovich. Tutto scaturisce quindi dal desiderio di omaggiare i grandi maestri che hanno ispirato lo stesso Miller nel corso della sua carriera. Ma questo è stato solo il primo passo che ha portato i due artisti alla (ri)nascita di 35 celebri ritratti d’autore.
Il lavoro è intitolato Malkovich, Malkovich, Malkovich: Homage to photographic masters, e sarà esposto a Chicago presso la galleria Catherine Edelman, ma la speranza è che presto si riesca a trovare anche un luogo espositivo in Italia. Miller, d’altronde, sta già cercando un posto a Milano.
– Eleonora Materazzo –