De Gregori – 70 anni in musica

Al di là delle appartenenze nobiliari, il termine Principe è genericamente attribuito a chi eccelle nell’ambito in cui opera e non possiamo certamente dubitare che un simile titolo calzi a pennello per Francesco De Gregori, cantautore che proprio oggi, 4 aprile, soffia sulle sue 70 candeline.
Fin dai suoi esordi, agli inizi degli anni 70, la sua scrittura si è contraddistinta per i suoi contenuti e per l’eleganza del suo stile. Da sempre, l’uso regolare della lingua e delle parole ha trovato fusione con metafore e figure retoriche che hanno donato ai suoi testi quell’alone di ermetismo capace di stimolare l’interpretazione soggettiva del lettore/ascoltatore.
Lui stesso, a tal proposito, dice: “Le canzoni che scrivo sono per loro natura ambigue, non si prestano a una lettura semplice… mi piace che una canzone possa essere letta in due modi, possa voler dire due cose insieme. Io non voglio fare un sezionamento delle mie canzoni. Quando leggo ‘Paolo e Francesca’ non mi chiedo chi fosse Gianciotto, cosa c’entrasse in realtà, a che pagina del libro li ha trovati che si baciavano, se abbiano scopato o meno… E’ una curiosità per niente sana. E’ una curiosità puntuale, didascalica, a cui ci ha abituato una scuola fatta da maestre vecchie e impreparate. Non è così che va guardato né un quadro né una canzone né niente”.
Anche se non è un aggettivo che De Gregori ama molto, preferendogli di gran lunga il sintetico “artista”, non ci si può esimere di parlare di lui come uno dei maggiori Poeti della canzone italiana, con rimandi trasversali che vanno da Baudelaire a Pasolini, passando per Cesare Pavese.
I suoi componimenti infatti, seppur sempre musicati egregiamente ed influenzati dal suo amore per le melodie popolari ed il folk anglosassone, si prestano anche alla “semplice” lettura senza correre il rischio di privarli del loro spessore artistico ma anzi arricchendoli di un personale ed intenso pathos.
Uno dei pezzi migliori, almeno secondo il giudizio di chi scrive, è senza dubbio “Ti leggo nel pensiero”, scritta nel 2001 per Ron e reinterpretata nel 2003 dallo stesso De Gregori che l’ha inserita, come traccia inedita, nella doppia raccolta “Mix”.
Un patrimonio nazionale da tenersi stretto. Auguri Maestro!
Emiliano Nuccetelli